Bartolomeo Campagnoli (Cento, Ferrara 1751 – Neusterlitz 1827) è conosciuto, ai giorni nostri, soprattutto come autore del “Nouvelle méthode de la mécanique progressive du jeu de violon”, trattato tra i migliori del suo tempo, al quale si sono ispirate intere generazioni di violinisti; inoltre, sempre a scopi didattici, Campagnoli ha dedicato una parte importante delle proprie composizioni (pensiamo ai Preludi op. 12, ai Divertissements op. 18 o ai 101 pezzi facili e progressivi op. 20).
Figlio di un ricco mercante, compie i primi studi musicali a Bologna e Modena; nel 1771 si sposta a Firenze, dove studia con Nardini e diventa amico di Cherubini.
La necessità di ampliare la propria cultura musicale e il desiderio di confrontarsi con i migliori musicisti del tempo lo porta a spostarsi frequentemente in diverse città: Venezia, Roma, Faenza, Firenze e Padova, dove si ferma alcuni mesi per studiare con Tartini.
Dal 1776 la carriera di Campagnoli si sviluppa prevalentemente in Germania.
I suoi concerti come solista e i suoi interventi strumentali come primo violino in orchestra stupiscono e affascinano sia il pubblico che i colleghi strumentisti tanto che un giorno, come riporta lo stesso Campagnoli in una lettera, gli dicono che “nessuno può suonare meglio di me e pensavano: qui c’è un artista del violino con la scienza tedesca e l’anima italiana”.
Una sintesi, questa, resa possibile dai numerosi concerti tenuti nelle principali città tedesche e dagli incarichi di Konzertmeister presso gli Ottoni a Freising (1776) e, dal 1779, presso il duca di Curlandia a Dresda.